Comicon 2009

logo comicon napoliSono di ritorno dal Comicon 2009. O forse dovrei dire, sono riusciuto a “vedere” il comicon 2009…. La giornata è “iniziata” recandoci (io e Manu) al vomero in metropolitana, scedendo a piazza vanvitelli,come da indicazioni del sito ufficiale, il quale assicurava un “potenziamento” del servizio navetta V1 tra la stazione della metropolitana e castel sant’elmo sede dell’avvenimento.

Dopo aver fatto colazione in un ottimo bar che consiglio, ci siamo diretti alla fermata del servizio navetta, dove abbiamo aspettato una mezz’oretta buona. Ero pronto a fare a meno del “servizio” – la tratta da percorrere sarebbe stata di appena 15 minuti a piedi – arriva la navetta mezza piena, nella quale ci infiliamo come delle sardine in una scatoletta. Dove ci viene offerta in dono la piacevole compagnia di un signore “incazzato nero” per l’inefficienza del servizio navetta che lui usa tutti i giorni per andare a lavoro – 25 aprile compreso -.

Arrivati a san. martino vediamo una scena che non ci aspettavamo. Una fila infinita di persone la-coda, in coda per l’accesso al castello. Prevedavamo “un po’” di persone, ma non cosi tante. Nella coda individuiamo la sorella di Manu e ci aggreghiamo alla sia comitiva (non nego che risparmiamo, metà coda). Fortunatamente la coda è ben organizzata – autonomamente dai ragazzi, non sono state organizzate transenne o quant’altro sia presumibile prevedere per un evento di una certa portata -  e si muove abbastanza in fretta e tra un chiacchera e l’altra non ci accorgiamo dell’attesa. Anzi, abbiamo la possibilità di ammirare diversi cosplay, la maggior parte inspirati al fumetto di naruto.

Sono circa le 12.00 quando – a circa 10 metri dall’entrata del castello – ci viene data la “brutta” notizia che l’entrata alla manifestazione è stata chiusa fino alle 14.00. Per motivi di sicurezza, non è possibile ospitare nel castello tutte le persone che stavano giugendo – me compreso :'( -. Ovviamente nascono subito le prime polemiche per la cattiva gestione dell’evento, al quale “prontamente” i vigili urbani rispondono “andandosene”. Polemiche che vengono subito inasprite da un collaboratore dell’evento che ci “ordina” di sciogliere la coda per motivi di ordine pubblico. Ovviamente la coda risponde ad unisono “non se ne parla proprio” provocando solo ulteriore malumore la-chiusura.

Parte delle persone decide di andare via – una minima parte -, ed “alcuni” – noi compresi, invece di andarsene si avvicinano ai cancelli di ingresso ormai chiusi, dove alcuni ragazzi cominciano a protestare – scherzamente – per il trattamento. Scopro presto che in cancelli non vengono usati solo per l’ingresso alla fiera, ma anche dagli addetti ai servizi quali trasporto consegne, etc. Ovviamente l’affluire di persone all’ingresso non permette il passaggio di questi mezzi, facendo perdere la pazienza ad un trasportatore che sceglie delle parole che ho ritenuto alquando infelici: “avete capito che non potete entrare ! toglietevi davanti che devo lavorare ! poi a voi che interessa entrare ! entrate o non entrate è la stessa cosa ! “. Fortunatamente tra le persone in attesa non c’erano teste calde, e ci sono state solo “risposte” verbali.

Arrivano finalmente le 14.00, dove un po’ tutti cominciano ad inpazientirsi. Cominciano i primi cori di protesta, e dopo una decina di minuti, ci viene detto che sarà concesso l’ingresso solo a gruppi di 20 persone alla volta: è l’inizio della carneficina. Tutti spingono per entrare e noi che eravamo “quasi” davanti ricevevamo la pressione di tutte le persone che spigevano per entrare. Devo dire che c’è al siamo cavata abbastanza bene: io paravo gli spintoni e Manu da ariete si faceva spazio tra la folla. Risultato: siamo entrati col secondo gruppo di 20 persone.

Distrutti dall’attesa non dimentichiamo il nostro “obiettivo” principale: L’autografo di Leo Ortolani previsto per le ore 15.00. Ci informiamo subito dove avrà luogo l’evento e ci dirigiamo in direzione della nostra meta: Carcere Alto. Arrivati sul posto scopriamo che bisogno fare una prenotazione per ricevere l’autografo. Dove c’è già una lista abbastanza lunga. Noto con dispiacere che l’addetta alle prenotazioni, invece di rincuorarci e darci speranza, tenta di mandarci via senza prenotazione, ma noi non demordiamo, risultato: n°150 circa :-(.

Abbiamo circa una mezz’oretta di tempo che utilizziamo per guardare la mostra dedicata a Rat-Man e non solo, presente al carcere alto. Durante la quale, abbiamo il piacere di conoscere Andrea Plazziimages io-e-andrea. Una persona che a napoli definiamo “veramente squisita”, che tra le tante cose è il curatore della serie di Leo Ortolani.

Completato il giro della mostra ci ritroviamo in una sala che scorpiamo essere quella degli autografi dove troviamo Leo Ortolani, alle prese con alcuni fan ai quali sta dedicando un disegno. Io, prontissimo, mi metto in fila e penso – per qualche istante – alla prenotazione che avevo fatto una mezz’oretta prima, tiro su le spalle e prendo i fumetti dal mio zainetto: n° 1 Rat-Man Collection e n° 1 Tutto-Rat-Man da far firmare a Leo. Quando oramai tra me è Leo ci sono solo 2 persone in fila, arriva la ragazza – ci cui prima – che si occupa delle prenotazioni. Dicendo  che devo uscire  perché non sono tra i primi 10 dell’elenco e che devo aspettare fuori. Obietto – senza esagerare – che non ho sentito nessuno che annunciasse queste 10 persone, e mi dirigo fuori dalla stanza, senza “allontanarmi” troppo, dove cerco di attendere pazientemente il mio turno.

Durante l’attesa Andrea mi scorge in fila e mi augura buona attesa, io saluto dicendogli che ci saremmo rivisti dopo all’intervista delle 17.30.  Mi accorgo ben presto che sono l’unico che non ha pensato a farsi fare un disegno da Leo, siceramente pensavo solo farmi autografare i fumetti con una dedica… una per me ed una per Manu. Ovvimante, anche se Leo è bravissimo e veloce, la fila procedamente lentamente. Dopo un po’ vegono poste alla mia attenzione alcune scene: dei tizi che usciti dalla mostra  – come me – si ritrovano davanti Leo e si mettono in fila per l’autografo, altri che parlano con l’addetta gli danno dei fumetti, che le prontamente porta dentro e li riporta fuori firmati. Manu mi dissuade da fare casino, ma mi scoccio e mi “imbuco” tra il gruppo 20-30. Putroppo, sfortuna vuole, che la tizia entra dentro e mi “scopre”, sono cosi costretto a riaspettare fuori.

Comincia a nascere in me l’idea che con quell’andazzo non riceverò mai l’autografo da Leo, in quando alle 17.15 deve andare via per l’intervista delle 17.30. Fortunatamente il buon Leo, sa che ci sono un sacco di persone in fila e decidere di non fare più disegni ma rilasciare solo autografi – mi dispiace per le persone che erano venute per il disegno -. Mi infilo nella prima fila degli autografi dove mi faccio firmare i fumetti da Leo e concludiamo l’incontro con una foto ed una stretta di manoio-e-leo.

Sono oramai le 16.00 decidiamo di farci un giro per l’evento: bellissimo, ci sono fumettisti dappertutto che dedicano ai loro fan autografi e disegni. Tra tutti, mi ha colpito un bellissimo “hellboy” dedicato ad un fan. Oramai stanchi ci dirigiamo in direzione del luogo dove avverrà l’intervista a Leo.

Sono le 17.30 in punto quando arriva prima Andrea e poi Leo, ed inizia l’intervista – molto divertente – in cui “non parla” del prossimo numero e risponde “giocosamente” alle domane dei lettori.

Al termine dell’intervista, decidiamo di andare via… stanchi ma contenti.

Fletto i muscoli e sono nel vuoto.

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