Ti accarezzo come la rugiada del mattino
che sfiora i petali di una rosa.
Liscia la tua pelle,
tenera la mia carezza.
Peccato che sia solo un attimo,
come una goccia scivolo e vado via.
—
Sogno d’estate
sogno d’amore
in riva al mare.
La brezza
sussurra parole d’amore
che raggiungono
il tuo cuore.
Una dolce ondata
d’emozioni
unisce i nostri
ardori.
Teneramente ti bacio
ma dal dolce tepore
mi sveglio
e m’accorgo
che tu
non sei qui con me.
—
Soffia vento
soffia lontano
soffia sovrano.
Porta con te
queste parole
d’amore
che vengono
dal mio cuore
Portale lontano
portale alla persona
che amo.
Dolcemente
come una leggera brezza
soffiale attorno
come una carezza.
Avvolgila, prendila
falle capire
che la desidero, la voglio,
che l’amo da morire.
Sussurrale piano
cantale soprano
le mie emozioni
le mie passioni.
Dille che la penso
che senza di lei
nulla ha senso.
Sibila, ulula
ma falle sentire
che anche se lontano
il mio cuore può udire.
—
Piove
le mie lacrime
si confondono con la pioggia.
Nell’oblio della notte,
anch’io mi confondo.
Sento che
nulla più ha valore,
nulla più ha significato,
nulla più.
Le tenebre mi avvolgono,
una morsa stretta e gelida.
Il ricordo di quei giorni
caldi e passionali
è ormai lontano.
Fa freddo,
l’angoscia mi divora.
Non avrei mai voluto,
non avrei mai osato,
ma l’essere uomo
mi ha reso partecipe
di un tale delitto.
Tutto i miei occhi
avrebbero voluto vedere,
tutto ma non questo.
Quella lacrima
che ti bagnava il volto,
scendeva limpida e cristallina,
e come la goccia
che fa traboccare il vaso,
mi ha portato in questo oblio.
Il solo sapere,
che è nata per dolore
e non per amore,
mi ha trafitto il cuore.
Sconvolto dal dolore
mi ritiro
e vago sotto questa pioggia,
che inesorabile scende, ma
che l’onta mia
non potrà portar via.
Erro,
mio compagno di ventura,
il rimorso,
che come un tarlo
mi rode dentro.
Lo sconforto in me
è vincitore,
soffro, sto male, ma
non mi importa.
Nulla più importa…
senza Te.
—
Nel buio sono qui disteso
mio unico compagno
il dolce profumo di questo cuscino.
Stringendolo a me
inutilmente tento di colmare
il senso di vuoto che mi rende
come una barca alla deriva
in mezzo al mare.
Provo a chiamarti
ma dalle mie labbra
nulla più che un sibilo
prende vita.
Cerco conforto,
stringendo a me il cuscino,
nel ricordo
dei momenti magnifici
che mi ha regalato,
uno dopo l’altro li rivivo,
un sorriso illumina il mio volto
una lacrima accarezza il mio viso
per poi lasciarmi anche lei
infrangendosi sul palmo della mia mano.
Che stringo
in quella vana speranza
di tenerti a me stretta,
fingendo di non sapere
che sei ormai lontana.
Allora tento di dormire
sperando che almeno in sogno
nessun dolore ci potrà ferire.